SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

P come Partenza

P come Partenza

"La sola regola del viaggiare è: non tornare come sei partito". Anne Carson
19 Aprile 2024

Dopo la nomina a responsabile del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile, il mio cammino è iniziato lo scorso 3 ottobre con un treno Vicenza-Roma.
Mille pensieri mi hanno accompagnato in quel viaggio. Paure, desideri, possibilità da non sprecare.
Sono arrivato a Roma con la voglia di incontrare e conoscere il volto giovane della Chiesa italiana, una Chiesa che abita il territorio e che si può riconoscere nel volto di giovani e responsabili appassionati.

Dopo i passaggi di consegna con don Michele Falabretti che ha accompagnato il SNPG per undici anni, mi sono messo in cammino.
È cominciato un viaggio che ha toccato tutte le regioni ecclesiastiche d’Italia con l’obiettivo di mettere a fuoco insieme, in spirito sinodale, il cammino della Pastorale Giovanile italiana. Ho parlato con tante persone incaricate della cura dei giovani presso diocesi, regioni, movimenti, associazioni e istituti di vita consacrata, ho dialogato con loro circa le direzioni e le ambizioni da seguire per giungere all’avvenire che sognano, non tanto per, ma con i giovani. Infine, ho incontrato la Consulta nazionale di PG.
Lo ammetto, è stato bello scoprire un mosaico rassicurante di persone che quotidianamente camminano al fianco dei ragazzi e creano spazi insieme a loro, spesso operando nel silenzio. È un impegno incessante, quasi ostinato che dimostra che garantire prossimità ai giovani è anzitutto un lavoro faticoso che dev’essere sostenuto con la massima serietà.
Questi uomini e queste donne sono la colonna portante della Pastorale Giovanile “dai tempi lunghi”, che non subisce l’ansia da prestazione del mondo ed è capace di discernere. Abita con pazienza le domande dei giovani, sosta sulla soglia delle loro inquietudini, va loro incontro negli ambienti che popolano. Un servizio di adulti in Dio che desidera i giovani protagonisti, lontano dai personalismi e dalla straordinarietà dei grandi eventi.

È proprio grazie a questi incontri che ho immaginato due direzioni per il Servizio nazionale di PG: formazione e spiritualità.
La prima con lo scopo di mettere al centro le relazioni - con il giovane, con Dio, con la comunità -, operando in comunione, senza appiattire le peculiarità di ciascun contesto ed evitando di uniformarsi a un modello unico di Pastorale Giovanile.
La seconda, pensando alla spiritualità “della strada”, che si ispira ai cristiani che attraverso i secoli hanno battuto le peregrinationes maiores verso Roma, Santiago di Compostela e Gerusalemme. Nei cammini le tre dimensioni del tempo - presente, passato e futuro - si fondono, permettendo uno sguardo ampio sulla propria esistenza. Il cammino ci offre un ulteriore elemento essenziale: il corpo che attraverso la fatica, il silenzio e il tempo con Dio è capace di svelare nuovi orizzonti di senso. In questo modo s’incontra l’Altro, specchio di ciò che si vive.

Eccoli, dunque quei desideri, quelle possibilità che affollavano i miei pensieri durante il mio viaggio Vicenza-Roma.
Adesso che il viaggio è iniziato, c’è tanta strada da percorrere insieme agli Uffici e servizi della Cei e a tutte le realtà italiane con cui la Pastorale Giovanile condivide il terreno comune dell’intenzione educativa, per impattare sull’ordinario.
Molte cose ci aspettano, immaginando fin da ora una Pastorale Giovanile con la pazienza dei tempi lunghi.
Tra gli appuntamenti, c’è il Giubileo dei Giovani del 2025 ma, soprattutto, il prossimo Convegno di PG che attendo con l’emozione di chi non vede l’ora di incrociare lo sguardo delle persone che ogni giorno lavorano a servizio dei giovani.

Buona partenza a tutti!
Don Riccardo Pincerato

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